silvia guardini


Vai ai contenuti

Ottobre 2009

CRONACHE dalla TERRA DI MEZZO > Archivio 2009

C'è sempre una spiegazione per ogni cosa. Specialmente in questi tempi, ci siamo disabituati a chiederci il perché di quanto ci accade, tanto più in termini di salute. Come esiste il vento, anche se non ha una forma visibile di per sè, così esiste sempre una forza che sottende la manifestazione di qualsiasi evento. Facendoci guidare dai nostri sensi, proviamo a cogliere i meccanismi che, dal regno del non tangibile, hanno determinato il recente manifestarsi del freddo …


Il 6-7 ottobre, quando ancora faceva caldino, sono stata colta da un insolito e inspiegabile desiderio di noci tostate, alimento particolarmente consigliabile in situazioni di freddo ambientale o di carenza di yang dell'organismo. Senza farmene un problema, ho subito provveduto con un bel piatto di agnolotti ricotta e spinaci conditi con noci saltate con speck e poco olio, godendone per due o tre pranzi. Lunedì 12 ottobre è effettivamente arrivato il freddo, portato da un forte vento. Il bersaglio dell'ondata di maltempo è stato il centro Italia (il centro è il punto cardinale associato al movimento Terra): trombe d'aria hanno devastato Roma, la neve ha imbiancato il Gran Sasso, la pioggia ha allagato le Marche. In tutto il paese le temperature sono precipitate. Il caldo umido che imperversava da tanti mesi, continuando a dispensare giornate decisamente tiepide ancora ad ottobre, è stato spazzato via dal vento, energia legata al Legno, che dominando la Terra ha permesso al Freddo stagionale di manifestarsi (dal 7 ottobre era presente l'energia stagionale freddo/Tai yang, corrispondente al movimento Acqua). Come spesso accade quando i movimenti energetici si esprimono dopo periodi di prolungata costrizione, gli effetti su clima e organismo sono stati violenti e lesivi.





Yang è la qualità energetica paragonabile alla luce ed al calore del sole. L'ideogramma che lo raffigura indica il lato della collina esposto al sole.
Yin è quanto assimilabile al buio e all'ombra; il lato della collina in ombra.


Come possiamo adattarci a questi improvvisi e violenti colpi di vento freddo del periodo?
Appena ci sentiamo "invasi" (è proprio così, il vento freddo penetra attraverso la pelle, che è solo l'aspetto più superficiale e visibile del polmone, ad esso energeticamente collegata), subito un bel brodo caldo - meglio se di gallina - con due fettine di zenzero, che inducendo una leggera e superficiale sudorazione, aiuta a "cacciar fuori" il patogeno che sta penetrando. La sudorazione deve essere leggera, appena avvertita come un flush di calore che subito svanisce; non deve farci bagnare le ascelle, altrimenti ci indebolisce, favorendo il nemico. Riequilibriamo il centro con il sapore dolce caldo, indicato per l'anno: personalmente ho trovato molto giovamento dal risotto con zucca, o zafferano, o zucchine. In questo caso, il centro non è da tonificare, ma solo da ristabilire; sembra strano, dopo tanta umidità, dover tutelare ancora la Terra, ma è proprio così: l'eccesso di umidità ha "ingolfato" la milza, e ora il violento vento le ha dato il colpo di grazia…. Aboliamo comunque, nonostante la secchezza di questi giorni, i formaggi fusi, il gorgonzola e tutto quanto fa muffa, riducendo anche il sapore salato, soprattutto quello dei frutti di mare e di ciò che è troppo "yanghizzante" sull'Acqua (già sovrabbondante).








A lato le dinamiche tra i 5 movimenti nel mese di ottobre 2009.
(i rapporti tra i 5 movimenti sono illustrati nel settore "CRONACHE DALLA TERRA DI MEZZO - Introduzione")


Torna ai contenuti | Torna al menu