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CRONACHE dalla TERRA DI MEZZO > Archivio 2009
Domenica scorsa, una bella giornata di fine ottobre, al risveglio non avevo alcun dubbio sulla meta dell'escursione. Fin dai primi passi sul sentiero però, un respiro insolitamente affannato mi impediva di mantenere la mia usuale andatura sostenuta. Anche il marito provava un affaticamento analogo. Preoccupata, non conoscendo la causa di tale malavoglia temo che sia accaduto qualcosa al figlio, la notte, a Milano.
Vincendo la tentazione di riposarmi su un sasso, guadagno l'ultima salita, dove la prima coltre di neve appena caduta sul sentiero esposto, costringendomi a prestare attenzione, mi distrae da ogni pensiero. Arrivati alla meta, dubbi e disinteresse si sono dissolti.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, la mancanza di forze, l'intolleranza allo sforzo e la preoccupazione rappresentano un deficit dell'energia del Polmone.
Il giorno seguente, a Milano, comprendo: il figlio è steso a letto con 39 di febbre già di prima mattina, pallido come uno straccio; anche alcuni pazienti si sono ammalati. Le percezioni del giorno precedente non erano quindi casuali: avevamo avvertito l'approssimarsi della forma epidemica virale, percependone gli aspetti essenziali. Il cambiamento d'aria, la camminata e la quota avevano limitato la manifestazione del virus in incubazione. La vigile attenzione percettiva e il riconoscimento dei prodromi della malattia avevano probabilmente favorito l'attivazione dei naturali processi di difesa e adeguamento dell'organismo, ben prima della sua manifestazione conclamata. Si ammalerebbero, dunque, solo.. i disattenti!
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, l'influenza è un "vento freddo perverso" che penetra all'interno del corpo aprendo i pori cutanei. Camminare e sudare abbondantemente ne favorisce l'eliminazione attraverso la stessa porta di entrata (la pelle).
Il termine occidentale "influenza" ben rispecchia questa patogenesi. Deriva infatti dal latino "in-fluere", che significa (Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana, Ed Zanichelli, 1965) "scorrere dentro, insinuarsi (..)" . La contemporanea comparsa dei focolai influenzali in aree tra loro anche molto distanti corrisponde al significato di "in-fluere" come "facoltà per la quale certi corpi agiscono a distanza sugli altri" e "influenzato" è colui che è "soggetto a influenza, a volontà altrui" (ibidem).
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese i reni sono la sede della volontà. I sintomi influenzali più precoci e caratterizzanti, come malavolgia, disinteresse, debolezza estrema, indicano una difficoltà adattativa della loggia energetica renale e rispondono bene ai medicamenti che ne regolano la funzionalità.
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