silvia guardini


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Fisiologia energetica di un'escursione in montagna

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- analisi secondo i criteri diagnostici della Medicina Tradizionale Cinese delle conseguenze di una escursione in media quota -



La fisiologia energetica della Medicina Tradizionale Cinese spiega in modo semplice il significato delle proprie reazioni adattative a chiunque sia un minimo attento alle proprie percezioni. Ciascuno "funziona" o "non funziona" a modo suo. Per quanto circostanze ambientali particolarmente sfavorevoli tendano a indurre reazioni analoghe in tutti, le modalità in base alle quali esse si estrinsecano sono squisitamente individuali, indagabili e, soprattutto, ottimizzabili. Chiunque presti un minimo di attenzione alle proprie percezioni troverà interessanti spunti nell'interpretazione che la Medicina Tradizionale Cinese dà dei meccanismi di adattamento fisiologico.
Espongo, a titolo di esempio, come siano interpretabili le conseguenze, sul mio organismo, di una escursione svolta nel mese di agosto del 2009, in condizioni climatiche ottimali.


Itinerario: Cogne fraz.Gimillan (1800), colle Garin (2872), Rif. Arbolle (2516), Gran Pian (2160), Becca di Nona (3140) e ritorno a Gimillan. Partenza ore 6.30; arrivo ore 21.



Il giorno seguente la lunga camminata non riuscivo proprio a godermi l'abituale meritato riposo in terrazzo, comodamente sdraiata al sole ascoltando musica. Una fastidiosa sensazione di calore con senso di vuoto interno e lieve sudorazione diffusa mi costringevano a rientrare in casa ogni tanto, con attenzione nel salire i gradini perché mi girava un po' la testa (probabilmente la pressione era un po' bassa). Secondo la MTC, il calore disperde il Qi (concetto abbastanza semplice da visualizzare, immaginando il Qi come un vapore che sale nell'aria e che col caldo diventa sempre più rarefatto). Camminare a lungo, come stare per molto tempo in piedi, consuma il Qi di milza, che non riesce più a salire alla testa ed a portare al cervello la parte più pura del nutrimento. Il Qi, indebolito, tende a fluttuare in superficie trascinando con sé i liquidi; la perdita di liquidi indebolisce ulteriormente l'energia.

Qi: comunemente tradotto come "energia". L'ideogramma cinese che definisce il termine Qi indica iil vapore che si libera dalla fermentazione del riso.

Yin yang: i loro ideogrammi indicano rispettivamente "il lato della collina in ombra" e "il lato della collina al sole". Ma, dato il moto apparente del sole, la zona al buio si trasformerà in zona illuminata, e viceversa. Non esistono perciò uno yin ed uno yang assoluti, ma i due termini si definiscono sempre l'uno rispetto all'altro. Così, luna, buio, quiete, freddo, assimilabili al lato oscuro della collina, saranno rispettivamente più yin in confronto a sole, luce, movimento, calore (e, in una notte di luna piena, le zone illuminate dalla luna saranno più yang di quelle al buio).

Rene e Milza: sono le nostre più importanti fonti di energia, innata ed acquisita.
Il Rene è l'origine di tutti gli yin e yang del corpo, cioè di tutto ciò che ci costituisce. L'energia renale non può essere aumentata, ma solo ben custodita. Ai tempi degli antichi Saggi, quando gli Uomini vivevano secondo Natura, la morte avveniva, a 100 anni, per esaurimento dell'energia renale (oggi si muore ben prima, e il più delle volte con reni ancora sani)





Il buon allenamento, le soste strategiche, il fresco mattutino e i 3 litri d'acqua consumati avevano contribuito a limitare il costo energetico dello sforzo compiuto. Non si sono così presentati altri sintomi per me caratteristici del post escursione, come ad esempio la percezione di un sapore strano in bocca, come se "mi mancasse qualcosa" (vuoto di Qi di polmone), e la dolenzia lombare con desiderio di stare sdraiata (vuoto Qi di rene).
Ho gestito il recupero semplicemente riposando per due giorni. Il riposo ricostituisce, astringendolo, il Qi. Pensiamo sempre al Qi come ad un vapore: l'attività fisica, scaldandolo, lo muove e lo disperde, rendendolo sempre più rarefatto. Il riposo lo raffredda, come se le particelle di vapore tornassero più vicine fra loro - tale è il significato di "astringere"- . Ridando in tal modo la possibilità al Qi di svolgere il suo ruolo, si arresta la sudorazione (il Qi del polmone chiude i pori), torna l'appetito (il Qi di milza fa funzionare lo stomaco), e migliora l'indolenzimento dei lombi (Qi di rene).
E' inoltre sempre utile avere particolare riguardo per l'alimentazione, con pasti regolari e cibi digeribili, onde "alleggerire" il lavoro di milza e stomaco, già provati dalla fatica. Sarà capitato anche a voi di arrivare stremati al rifugio e di non riuscire, nonostante l'apparente fame, a mandar giù nemmeno un boccone del piatto fumante sulla tavola…

La sudorazione comporta una perdita non solo di liquidi, ma anche di energia, che esce dai pori insieme ai liquidi, ai quali fornisce il movimento. Si spiega così anche in termini energetici la necessità di reintegrare, oltre alla quota liquida, la quota salina. Il sapore salato rinforza infatti il rene, permettendogli di "captare" il Qi del Polmone. In termini occidentali, diremmo che ciò favorisce la" discesa" del respiro, l'inspirazione e l'espansione del torace. Respirare bene permette di ossigenare meglio il sangue, e quindi di sostenere adeguatamente lo sforzo.

Sarebbe interessante considerare le possibilità preventive offerte dalla Medicina Tradizionale Cinese. Nel mio caso, ad esempio, conoscendo la personale debolezza costituzionale del Qi, nel caso di escursioni di lunga durata e soprattutto in alta quota ho imparato ad utilizzare preventivamente la moxibustione e a consumare un particolare fungo in compresse, con indubbi vantaggi.
Ovviamente, il problema è sempre capire come funziona un organismo e qual è il punto debole, cioè capire cosa debba essere, ancor prima che curato, sostenuto e preservato.


In conclusione, la diagnostica della Medicina Tradizionale Cinese parla un linguaggio molto vicino a quello delle nostre percezioni, essendo così facilmente fruibile da chiunque viva l' "andar per monti", a qualsiasi livello di difficoltà, come uno fra i tanti mezzi a nostra disposizione per acquisire consapevolezza di quanto ci sia concesso sperimentare…


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